INFO Ricigliano è un comune italiano di 1.279 abitanti della provincia di Salerno in Campania.
Disteso sulle falde dell'Appennino campano-lucano a destra della valle del fiume Platano, il territorio di Ricigliano sovrasta la profonda forra di Romagnano al Monte, mentre a nord guarda i massicci montuosi di Marzano (1.530 metri), si trova ai limiti della provincia di Salerno, tra la Campania e la Basilicata e sorge in amena posizione su d'un colle.
I comuni limitrofi della Campania sono San Gregorio Magno e Romagnano al Monte; quelli della Basilicata Balvano e Muro Lucano (la cui frazione più vicina è Casale San Giuliano).
Ricigliano ha un'origine molto antica: i primi insediameneti risalgono all'epoca preistorica, come attestano i vari reperti rinvenuti sul territorio del comune. Di particolare interesse sono alcune tombe a fossa rinvenute nella contrada Cutruzzone o Cutruzzole.
Fu edificato dai greci, i quali dalla città di Tegna nel Peloponneso vennero in epoca remotissima a popolare la Lucania, di cui ne fece sempre parte. In tempi storici Ricigliano fu un vicus della vicina Volcei (oggi Buccino). Sotto i Romani era una città piuttosto importante a giudicare dal fatto che essa fu eretta a colonia latina. Tra i reperti di questo periodo è da segnalare, in località Santa Maria, la presenza di resti di una villa rustica romana.
Alarico re dei Goti distrusse dalle fondamenta l'antica Ricigliano e disfece i sette suoi casali che portavano il nome di S. Elia, S. Calogero, S. Jorio, S. Janni, S. Leucio, S. Pietro e San Zaccheria; i quali non furono più riedificati, il suo territorio venne affidato a Tancredi di San Fele. Nel secolo successivo l'imperatore Federico II indicò anche Ricigliano tra i borghi che dovevano contribuire a riparare il Castello di Buccino.
Dopo essere stato appannaggio di Pandolfo di Fasanella e di altri feudatari, Ricigliano passò ai D'Alemagna e in seguito alla famiglia Caracciolo con Giacomo, marchese di Brienza.
Intorno alla fine del XVII secolo, a seguito di un'asta bandita dal Sacro Regio Consiglio, divenne feudataria del paese la famiglia De Marinis, alla quale il territorio rimase fino all'ultimo titolare, Michele.
Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Buccino, appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie.
Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Buccino, appartenente al Circondario di Campagna.
Sul fiume Platano vi è un antico ponte in pietra che è comunemente chiamato Ponte di Annibale, per via della tradizione che vuole sia stato costruito da Annibale in discesa verso il Sud.
Nel centro del paese sorge invece la Parrocchiale di San Pietro Apostolo, a tre navate. Di particolare interesse è la Cappella di San Vito, distante 500 metri circa dal centro abitato, ove da oltre un millennio, il 15 giugno di ogni anno si svolge l'antica e tradizionale Turniata di San Vito.
Del periodo medioevale assai poco rimane, avendo il terremoto del 1980 distrutto buona parte del paese: si segnalano i resti dell'antico Castello e dell'ex Convento di Santa Caterina o San Salvatore.
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