ADDRESS Piazza del Popolo - Roma - 00196 - Roma - LAZIO
INFO Piazza del Popolo è una delle più celebri piazze di Roma, ai piedi del Pincio.
L'origine del nome della piazza è incerta: c'è un'etimologia che deriva "popolo" dal latino populus (pioppo), sulla base della tradizione che vuole ci fosse, nella zona, un boschetto di pioppi pertinente alla tomba di Nerone, che era lì presso. È notizia storica, comunque, che papa Pasquale II fece costruire a ridosso delle mura una cappella, a spese del popolo romano (quella su cui poi sarebbe sorta la chiesa attuale di Santa Maria del Popolo): del popolo era la Madonna, del Popolo diventò la piazza.
La piazza e la sua porta sono un ottimo esempio di "stratificazione" architettonica, un fenomeno consueto nella città eterna, che si è verificato per i continui avvicendamenti di pontefici che comportavano modifiche e rielaborazioni dei lavori edilizi e viari. Sulla piazza affacciano ben tre chiese.
Porta del Popolo
Nel 1562-1565 Nanni di Baccio Bigio, su commissione di papa Pio IV (Medici), sistema la facciata esterna della Porta del Popolo. Successivamente, nel 1655, papa Alessandro VII (Chigi) commissiona a Gian Lorenzo Bernini i lavori per risistemare la facciata interna ed il cornicione superiore.
L'Obelisco Flaminio
Nel 1573, papa Gregorio XIII (Boncompagni) colloca al centro della piazza una fontana di Giacomo della Porta, una delle nuove diciotto fontane progettate dopo il restauro dell'acquedotto Vergine. Ma nel 1589 papa Sisto V (Peretti) innalza un grande Obelisco Flaminio al centro della piazza, alto 24 metri, costruito ai tempi dei faraoni Ramesse II e Merenptah (1232-1220 a.C.), portato a Roma sotto Augusto e precedentemente collocato al Circo Massimo. Domenico Fontana sposta la fontana di Della Porta verso l'inizio di via del Corso.
Le chiese gemelle
Le due chiese gemelle, come vengono chiamate Santa Maria in Montesanto (1675) e Santa Maria dei Miracoli (1678), vengono costruite per volere di Alessandro VII, ma i lavori terminano solo dopo la scomparsa del pontefice (1667), rinnovando profondamente l'aspetto della piazza, e costituendo i due poli del Tridente, formato da via del Corso, via del Babuino e via di Ripetta. I due edifici, che conferiscono alla piazza un aspetto barocco, vengono iniziati da Carlo Rainaldi e completati da Gian Lorenzo Bernini, con la collaborazione di Carlo Fontana.
Fontana della Dea di Roma e terrazza del Pincio
Subito dopo realizzò anche altre due fontane quasi gemelle, posizionandole al centro delle pareti curve che delimitano l’ellisse della piazza. La struttura delle due fontane è uguale: un’ampia vasca a livello stradale alla base di un muro lungo quanto il diametro della vasca stessa, nella quale l’acqua tracima da un catino semicircolare a forma di conchiglia appoggiato al muro stesso, che a sua volta viene riempito dall’acqua che, uscendo dal muro, riempie un altro piccolo catino. In cima al muro di ciascuna fontana, per ogni estremità , una coppia di delfini con le code attorcigliate, mentre al centro un gruppo statuario costituisce l’unica differenziazione tra le due opere. Nella fontana occidentale, quella sul lato del Tevere, su un gruppo di rocce una statua di Nettuno affiancata da due tritoni con altrettanti delfini. In quella orientale, sul lato del Pincio, il gruppo di rocce sorregge la statua della dea Roma, affiancata dalle statue sedute del Tevere e dell’Aniene, tra le quali, ai piedi della dea Roma, la lupa capitolina che allatta i gemelli.
Anche la rampa di raccordo tra la piazza ed il Pincio fu ornata da una fontana maestosa più per le dimensioni che per l’effettivo valore artistico. Nella parte intermedia della salita, praticamente dietro alla “dea Romaâ€, il Valadier realizzò una struttura composta da due architetture differenti, l’una sull’altra. Nella metà superiore tre grosse nicchie, delimitate da colonne su alti pilastri che sembrano sostenere la balconata del noto terrazzo che, dal Pincio, guarda verso la piazza. All’interno delle nicchie l’acqua precipita dall’alto come in una cascata. La metà sottostante, leggermente più avanzata rispetto ai nicchioni superiori, è costituita da un muro nel quale si aprono, in corrispondenza di quelle superiori, tre nicchie più piccole, dotate ciascuna di un piccolo catino di raccolta dell’acqua.
Nel 1878-1879 vennero abbattute le due torri laterali che servivano a fortificare la porta, che all'epoca aveva ancora un solo fornice, e furono aggiunti i due fornici laterali, più piccoli. Dopo la breccia di Porta Pia, venne ricavata una nuova via d'accesso alla piazza, adornata di giardinetti laterali, strade e scalette, dietro l'esedra sul fiume, a seguito della costruzione del ponte Margherita (1886–1891). L'ultimo intervento strutturale rilevante avvenne in epoca fascista, nel 1936, quando fu inaugurata la mostra del rinnovato acquedotto Vergine nel grande nicchione sotto la terrazza del Pincio.
Oggi Piazza del Popolo è un'ampia isola pedonale di circa 16000 m2, luogo di eventi pubblici importanti: la sua capienza le permette di ospitare sino a 65 000 persone. Qui ha anche sede il Comando Regione Carabinieri Lazio nella caserma (ex convento agostiniano, poi caserma dei gendarmi pontifici, poi – nel 1870 – prima sede dei Reali Carabinieri dei Savoia) intitolata a Giacomo Acqua.