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SPERLONGA


  • TYPE
    INTERESTING PLACE
  • WEBSITE
    http://www.comune.sperlonga.lt.it/
  • ADDRESS
    Sperlonga - Sperlonca - 04029 - LATINA - LAZIO
  • INFO
    Sperlonga (Špëlònghë, IPA: /ʃp'lɔŋgə/ in dialetto locale) è un comune italiano di 3.270 abitanti della provincia di Latina nel Lazio meridionale. Fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.

    Sperlonga sorge su uno sperone di roccia, la parte finale dei Monti Aurunci, che si protende nel Mar Tirreno confluendo nel Monte di San Magno.

    Il territorio circostante è, perlopiù, pianeggiante. la spiaggia di fine e dorata sabbia bianca, si alterna a vari speroni di roccia che si gettano in mare, formando calette meravigliose e spesso, raggiungibili solo in barca. Queste formazioni rocciose sono presenti a Sud della cittadina, in direzione del promontorio di Gaeta.Sperlonga sorge su uno sperone di roccia, la parte finale dei Monti Aurunci, che si protende nel Mar Tirreno confluendo nel Monte di San Magno.

    Il territorio circostante è, perlopiù, pianeggiante. la spiaggia di fine e dorata sabbia bianca, si alterna a vari speroni di roccia che si gettano in mare, formando calette meravigliose e spesso, raggiungibili solo in barca. Queste formazioni rocciose sono presenti a Sud della cittadina, in direzione del promontorio di Gaeta.
    Nel territorio si trovano tracce di attività umana a partire dal paleolitico superiore.

    Secondo la tradizione presso Sperlonga sorgeva la città di Amyclae (in greco Αμύκλαι), fondata dagli Spartani.

    In età romana sorsero nel territorio numerose ville, la più celebre delle quali è quella appartenente all'imperatore Tiberio, comprendente una grotta naturale modificata e decorata con sculture del ciclo dell'eroe omerico Ulisse. Le ville erano inoltre centri di produzione per l'industria della pesca (vasche per l'allevamento).

    Nel sesto secolo i ruderi della villa imperiale furono adoperati come rifugio dagli abitanti del luogo, ma il paese si sviluppò intorno ad un castello sul promontorio di San Magno (65 m s.l.m.), uno sperone dei monti Aurunci, a difesa dalle incursioni via mare dei Saraceni, prendendo il nome dalle numerose cavità naturali della zona (speluncae).


    Angolo del centro storico
    Il nome del castrum Speloncae appare in un documento del X secolo: il castello comprendeva una piccola chiesa dedicata a san Pietro, patrono dei pescatori. Intorno al castello si sviluppò progressivamente il paese per cerchi concentrici. Nell'XI secolo l'abitato fu cinto da mura, ora scomparse, ma di cui restano due porte: la "Portella" o "Porta Carrese" e la "Porta Marina": entrambe portano lo stemma della famiglia Caetani.


    La spiaggia
    Sperlonga restò un piccolo paese di pescatori, continuamente minacciato dalle incursioni dei pirati i quali, come ricordano i murales del paese, arrivarono a rapire i suoi abitanti per ridurli in schiavitù. Malgrado la costruzione di una serie di torri di avvistamento in funzione di difesa costiera, la cittadina venne distrutta una prima volta nel 1534 dal pirata ottomano Khair Ad-Dìn, detto il Barbarossa, e una seconda volta, sempre a opera dei pirati ottomani, nel 1622.

    Sperlonga, ricostruita fra il XVII e il XIX secolo, assunse la forma attuale (cosiddetta "a testuggine") e vennero erette chiese e palazzi signorili.

    Appartenente da secoli al Regno di Napoli e poi al Regno delle Due Sicilie, Sperlonga era compresa nella antica Provincia di Terra di Lavoro, a sua volta appartenente al Distretto di Gaeta. Anche dopo la sconfitta militare di Francesco II di Borbone ad opera di Garibaldi e la successiva annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna (diventato nel 1861 Regno d'Italia), Sperlonga continuò a far parte della sopraddetta Provincia. Nel 1927, volendo il regime fascista ridimensionare la Provincia di Terra di Lavoro, il territorio del Comune di Sperlonga venne annesso al Lazio (Provincia di Frosinone) togliendolo alla Campania, dove in quello stesso periodo veniva fondata la provincia di Caserta. Dal 1934 la cittadina fu incorportata nella neocostituita Provincia di Latina (all'epoca Littoria).

    Lo sviluppo di Sperlonga, basato soprattutto sul turismo, inizio' dopo l'apertura della via Flacca, una strada litoranea che unisce Terracina a Gaeta, inaugurata il 9 febbraio 1958. Da quel periodo, infranto il secolare isolamento, il paese uscì gradualmente dall'estrema povertà che lo caratterizzava.

    Forte impulso venne rappresentato anche dalla scoperta delle sculture della villa di Tiberio (1957) e dall'arrivo di un turista d'eccezione, l'attore Raf Vallone, tra i primi forestieri a innamorarsi del posto.
    Sperlonga entrò a far parte del Lazio nel 1927. Fino a quella data, e a partire dall'Unità d'Italia, la cittadina era compresa nella Provincia di Terra di Lavoro (poi, dopo il suo ridimensionamento diventata Provincia di Caserta) e più anticamente nel Regno di Napoli. Dal punto di vista linguistico sono tuttora rimaste delle marcate caratteristiche fonetiche che ricordano questa secolare situazione amministrativa di appartenenza al Regno di Napoli. Tali caratteristiche fonetiche fanno includere il dialetto sperlongano tra quelli meridionali, anche se la parlata sperlongana, come le altre della zona costiera o dei suoi pressi, è abbastanza diversa da altri dialetti della zona più interna. Il dialetto è caratterizzato dalla metafonesi napoletana tipica di gran parte di quest'area, cioè dal conguaglio in e di tutte le vocali finali. A Sperlonga, però, vi sono alterazioni anche delle vocali interne, che fanno somigliare la sua parlata, nel complesso, ai dialetti pugliesi e anche a quelli molisani. Ciò e forse dovuto all'importazione di pescatori dalla Puglia o anche dalla presenza dei Principi di San Severo (i Di Sangro) che hanno amministrato il comune sperlongano. Il fenomeno in questione si verifica anche in vari dialetti dei comuni vicini.

    Alcuni esempi lessicali confermano l'impressione suddetta: ad es. tu chèmpe, per dire " tu campi", oppure ruffiène (ruffiano/i), mulignèna (melanzana), acché (qui,) allè (la), dùmméne (domani) ecc. Molti altri elementi, anche verbali, riconducono ai dialetti campani in generale, come ad es. i possessivi suje (suo) soja (sua), o anche nùje (noi), je agge state (io sono stato), ncoppa (su).

    Vi è qualche elemento in accordo con l'area linguisticamente "mediana" del Lazio, come l'articolo gliù (il), doppo, (dopo), la tripartizione accussì-assussì-allussi (in questo modo, in codesto modo, in quel modo) tipica di tutto il Lazio meridionale e dell'Abruzzo. Vi sono fenomeni particolari, come il cambio di genere tra singolare e plurale: ad es., abbiamo la parola gl'achiuovo (il chiodo), che al plurale diviene l'achiorve. A differenza dei dialetti campani veri e propri, non è presente la trasformazione di p in ch, infatti abbiamo ad es. piègne per dire "piangere" (nel napoletano è chiàgnere), o anche più che rimane come in italiano. È presente in alcuni casi la modifica di f in sc, anche questa tipica delle parlate campane (es. sciùscià = soffiare).
    La festa patronale a Sperlonga si svolge nel giorni che precedono e seguono la prima domenica di settembre, in onore di San Leone e San Rocco, nella chiesa della Madonna Assunta. Le due importanti processioni percorrono quasi tutto il territorio di Sperlonga, sia la città alta che quella bassa in quanto la Parrocchia dell'Assunta è l'unica in tutto il Comune. Caratteristica la processione di San Rocco che giunge di sera fino al mare, dove vengono sparati dei fuochi pirotecnici , poi la statua ritorna nel Centro Storico passando per la Cappella a Lui dedicata e per i vicoli e le scale di Sperlonga. Allietano le serate concerti e diversi spettacoli pirotecnici.
    La cittadina è dotata di un Istituto Comprensivo, il Michelangelo Buonarroti, che incorpora una Scuola per l'Infanzia (Scuola Materna), Scuola Primaria (Scuola Elementare) e Scuola Secondaria (Scuola Media). Per le scuole superiori ci si deve necessariamente rivolgere ai paesi vicini.
    L'apertura delle via Litoranea Flacca, opera di ardita innovazione tecnologica realizzata dal Prof. G. Maresca progettata su incarico della Cassa del Mezzogiorno, che corre da Terracina a Gaeta nel 1958, ha aumentato notevolmente il flusso turistico di Sperlonga ma già il ritrovamento, nel 1957 ad opera del Prof. Giulio Iacopi, di reperti archeologici e la campagna di scavi della Grotta di Tiberio, già nota dal 1908, furono da stimolo per un'affluenza sempre più copiosa sia di studiosi che di turisti. I molti alberghi e le altre strutture (complessivamente 39), donano una grande ricettività che, unita alla ristrutturazione delle case del centro storico da parte di turisti che nel tempo ne sono diventati proprietari, fanno aumentare in maniera notevole, la popolazione di Sperlonga durante il periodo estivo.

    Anche la Darsena, progettata dall'Ing. Francesco Piergianni e realizzata nel 1972 a cura dell'Impresa Mario Leone di Fondi, ha dato sviluppo al turismo nautico. Nel mese di giugno del 2013 sono stati ultimati i lavori di ampliamento e riqualificazione del porto turistico, che dispone ora di 185 posti barca dotati di servizi.
    È raggiungibile tramite la linea ferroviaria Roma-Napoli con fermata presso la stazione di Fondi-Sperlonga, la più vicina alla cittadina costiera, e situata a Fondi con la quale è collegata da un servizio di bus di linea.

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