LOREDANA BERTè SINGER

Subito dopo il matrimonio, Loredana decide di andare a vivere in Svezia con il marito, fino al 1992. Quelli con Borg, infatti, sono anni che segnano un lungo periodo di allontanamento della Berté dall’Italia e dal mondo della musica in quanto Borg, che in quel periodo è anche ambasciatore della monarchia svedese, sin dall’inizio della loro storia si dimostra contrario ai suoi impegni discografici, promozionali, eccetera, al punto che la Berté annullerà anche una tournée col prestigioso management di David Zard, uno dei più grossi nomi dell’ambiente, conosciuto a livello internazionale.

Si concederà solo una breve pausa solo nel 1991, per presentare a Sanremo il pezzo di Pino Daniele “In questa Città”. Nel 1992 lascia Björn Borg e la città di Stoccolma.

Preparandosi ad un ritorno alla musica Loredana firma di un nuovo contratto per la Sony. Giusto in tempo per lasciarsi le racchette alle spalle, riappropriarsi del rapporto con la sorella Mia Martini e tornare in pista al Festival di Sanremo ’93, sottobraccio a Mimì.“Stiamo come stiamo”, infatti, darà il benvenuto al 33 giri “Ufficialmente Dispersi”, insieme a “Mi manchi”che accompagnerà l’estate dello stesso anno, al Festivalbar (“Mi manchi” è uno dei molti pezzi dell’album dedicati a Borg). Loredana si scopre dunque cantautrice di un certo spessore (grazie, forse, proprio al dolore del suo recente vissuto) e con la collaborazione di Philippe Leon, anno per anno, tira fuori singoli quali “Amici Non Ne Ho” e “Angeli & Angeli” Festival di Sanremo 1994 e 1995 ), confezionando l’album live “Bertex – Ingresso Libero”, sotto la supervisione del suo discografico Renato Zero. La raccolta “Ufficialmente ritrovati” rimanda all’album di due anni prima, come titolo e selezione dei brani.
Il 12 maggio del 1995, muore la sorella Domenica Berté (Mia Martini): il suo corpo senza vita verrà ritrovato solo due giorni dopo, nel suo appartamento in Via Liguria 2, a Cardano al Campo (VA), dove si era trasferita per essere più vicina al padre, il quale risiede tuttora a Cavaria con Premezzo insieme alla seconda moglie. Loredana verrà a conoscenza della morte dell’amata sorella soltanto tramite un telegiornale, seguito da una telefonata in lacrime dall’amico di sempre di entrambe Renato Zero. La morte di Mimì segna profondamente Loredana, che ne rimarrà devastata per sempre. Oltre ad essere il motivo ricorrente di ispirazione per le opere future.Seguono, infatti, una serie di brani dedicati alla sorella tragicamente scomparsa, come:

  • “Luna” ,presentata al Festival di Sanremo 1997, (due mesi prima della sua morte, Mia Martini aveva annunciato al suo fan club Chez Mimì, di voler realizzare un album dedicato completamente alla luna, dal titolo “Canto alla luna”);
  • “Zona Venerdì” (il 12 maggio del 1995 era un Venerdì);
  • “Mufida” (che significa “sorella” in arabo).

“Luna” segue il disco “Un pettirosso da combattimento”, e Loredana ritorna in tour. Nel 1998 raccoglie i suoi più grandi successi nel cd “Decisamente Loredana”, interamente registrato con l’Orchestra Aurora (60 elementi) e diretta dal M° Mario Natale, che ha accompagnato la cantante nel concerto tenuto al Testaccio Village di Roma.

All’inizio degli anni 80 Loredana tra un disco di successo e l’altro decide di trascorrere un intero anno a New York per studiare l’inglese e realizzare il suo prossimo lavoro discografico. In questo periodo conosce e frequenta Andy Warhol e la sua Factory. Rimane nella storia la realizzazione da parte del team di Warhol del video “Movie“, unico videoclip musicale a cui abbia lavorato Warhol .

Nel 1982 il grandissimo successo del brano “Non sono una signora” viene incoronato con la vincita del Festivalbar dove L’artista si presenta vestita da sposa.

Del 1986 è la sua prima apparizione al Festival di Sanremo con il brano scritto dai fratelli Mango “Re” : il pancione finto con cui si esibisce la prima serata desta molto scalpore, conquistando, il giorno dopo, le prime pagine di tutti i quotidiani nazionali.

Nel 1988 partecipa per la seconda volta al Festival di Sanremo con il brano “Io, si io”.

Lo stesso anno durante una tappa del Festivalbar a Ibiza, incontra nuovamente, dopo svariati anni, lo svedese Bjorn Borg(campione del mondo di tennis, considerato ancora oggi il numero uno assoluto): sarà l’inizio di una grande e burrascosa storia d’amore. I due convolano a nozze l’anno successivo, dopo che Loredana salva Borg da un tentato suicidio.

rascorre la sua infanzia a Porto Recanati, in seguito ad Ancona. Nel 1965 circa, dopo la separazione dei genitori, si trasferisce con la madre e le sorelle a Roma. Frequenta l’Istituto d’Arte e, nel frattempo, muove i primi passi nel mondo dello spettacolo insieme alla sorella Domenica ed all’amico Renato Fiacchini (successivamente conosciuto come Renato Zero). Loredana, Domenica e Renato diventano da subito un trio inseparabile, compagni di mille avventure. Loradana partecipa dunque a varie trasmissioni televisive / radiofoniche come “Bandiera Gialla” su Radio Rai 2 ( tra il pubblico, insieme a Mita Medici, Renato Zero, Paolo Zaccagnini, etc. ) e in TV a “Stasera Rita!” ( nel corpo di ballo di Rita Pavone, chiamato ” I Collettoni ” e ” le Collettine”, con Renato Zero, Giuliana Valci, Marina Marfoglia, Stefania Rotolo, etc. ). Calca le tavole del palcoscenico teatrale con “Hair”, edizione italiana del 1969,       ” Ciao Rudy ” del 1972 e, con Renato Zero, è tra i protagonisti della prima opera-rock mondiale, firmata Tito Schipa Jr., “Orfeo 9”. Ad “Hair” seguirà un’esperienza indimenticabile in Messico dove Loredana si avventurerà con , tra gli altri, l’amica Stefania Rotolo. Loredana è dunque un’artista completa: attrice di musical e teatro, ballerina, mimo… E’ pero nella musica che risulterà essere una vera e propria fuoriclasse, proprio come la sorella Mia Martini: buon sangue non mente. Con quest’ultima, riesce a mettere a segno un colpo vincente. Nel 1970, il caso le vorrà protagoniste in sala d’incisione, a Roma, per la RCA. Il disco in questione era “Per un pugno di Samba” di Chico Buarque de Hollanda. “Lolò e Mimì, sorelle brave e belle” prestano le loro voci in numerosi pezzi dell’ album del cantante brasiliano. Da qui, musicalmente parlando, il passo verso il successo è breve. Per Mia Martini, la consacrazione vera e propria, arriva nel 1972 con “Piccolo Uomo”, con cui vince il Festivalbar e, l’anno dopo, bissa la vittoria al festival con il capolavoro “Minuetto”, in assoluto il suo 45 giri più vendutoLoredana Berté nasce a Bagnara Calabra (RC) il 20 settembre 1950, terza di quattro figlie, tre anni dopo la sorella Domenica Bertè (vero nome di Mia Martini), scomparsa il 12 maggio 1995 a soli 47 anni.
I genitori (Giuseppe Radames Berté e Maria Salvina Dato) sono entrambi insegnanti. Il padre è stato professore di latino e greco ed in seguito preside di liceo. In un’intervista rilasciata nel maggio 2009 a Maurizio Becker, Loredana parla di un rapporto molto aspro con il padre, che lei definisce “padrone”, violento con la moglie e con le figlie, al punto che nella stessa intervista attribuisce proprio al padre la causa della morte della sorella Domenica.

Il 1974 è un anno fondamentale per le sorelle Berté:
Mia Martini è considerata dalla critica europea la cantante dell’anno: i suoi dischi escono in vari paesi del mondo e registra i suoi successi in francese, tedesco e spagnolo, ottenendo consensi significativi anche all’estero. In particolare, in Francia, viene paragonata ad Edith Piaf.
Loredana invece è pronta per l’avventura in sala di registrazione, da protagonista, incontra Alfredo Cerruti e Enrico Riccardi, con cui registra il suo primo LP “Streaking”, anticipato dall’apparizione estiva al Festivalbar 1974, con il singolo “Volevi un amore grande”. Seguirà l’uscita del brano che cambierà la vita di Loredana: “Sei bellissima”.
E’ del 1978 il suo  secondo grande successo, lo storico  brano scritto da Ivano Fossati “Dedicato” ma è nel 1979 che Loredana mostra di essere una vera fuoriclasse quando, di ritorno da un viaggio in Jamaica, rimasta “folgorata” da un’esibizione live di un misterioso cantante con i rasta decide che il suo prossimo disco dovrà avere proprio quel sound. Si parla ovviamente di Bob Marley e del primo pezzo reggae mai pubblicato in Italia “E la luna bussò”. Per le sue future collaborazioni, la Bertè svaligia letteralmente tutte le cantine sotterranee, dalle quali pulsava musica di qualità, per mettere “a suo servizio” molti semi-sconosciuti, e pochi noti, dalle mani, la voce e la creatività d’oro. Una manciata di nomi da far impallidire chiunque: Luciano Tallarini, Gianni Ronco, Lele Melotti, Ricky Portera, Mauro Balletti, Mario Lavezzi, Vince Tempera, Ivano Fossati, Oscar Prudente, Oscar Avogadro, Pino Daniele, Enrico Ruggeri, Gianni Bella, Phil Palmer, Mogol, Battisti, Fausto Leali, Ivan Graziani, Bernando Lanzetti, Guido Guglielminetti, Elio Rivagli, Djavan, Aida Cooper, Rossana Casale, Giulia Fasolino, Mango, Bruno Lauzi. E chissà quanti ne stiamo dimenticando…

 

 



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