LABORATORIO NAZIONALE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE E SISTEMI INTELLIGENTI

CON LA NASCITA DEL LABORATORIO NAZIONALE, L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE ITALIANA FA UN ULTERIORE PASSO AVANTI

pubblicato da Flavia Di vincenzo

Il “Laboratorio Nazionale di Intelligenza Artificiale e Sistemi Intelligenti” che ha sede a Roma è stato il risultato di anni di ricerca. A questa realtà hanno aderito ben 43 università e 600 ricercatori dal Cnr all'Istituto Italiano di Tecnologia.

Il valore strategico della ricerca in questo settore ha spinto il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica a promuovere il Laboratorio che vuole essere il punto di riferimento per le start-up del settore.

Il Laboratorio intende collaborare con il mondo industriale nei settori per i quali si prevede un grande sviluppo nel futuro come la medicina, anche preventiva, la sicurezza informatica, l'industria automobilistica e la digitalizzazione dei media.

Il Laboratorio si dedicherà naturalmente anche alla formazione, collaborando con alcune scuole di intelligenza artificiale tra le migliori al mondo come quella di Catania, e alla ricerca, dove l'Italia può vantare studiosi di livello internazionale.

"Con la nascita del Laboratorio Nazionale, l'intelligenza artificiale italiana fa un ulteriore passo avanti".

Il presidente Rita Cucchiara, docente dell’Università di Modena, ha dichiarato che l’alleanza italiana è pronta a sfidare le grandi potenze USA e Cina. L’obiettivo è quello di collaborare con le più grandi realtà industriali all’interno dei settori interessati maggiormente da questa tecnologia. Il laboratorio si candida a essere il punto di riferimento per tutte le start-up che vorranno intraprendere questo percorso collaborando con i colossi della tecnologia come Google.

L’intelligenza artificiale avrà un ruolo chiave nel settore della medicina, non bisogna vedere l’A.I. come un qualcosa di astratto e lontano dalla realtà; le applicazioni sono tantissime e tutte da scoprire, l’unico limite è dato dall’immaginazione. Ci sono tuttavia dei settori in cui è già molto sviluppata, come ad esempio quello della sicurezza informatica. I risultati però non sempre sono incoraggianti per colpa dell’attuale “limitatezza” dello strumento. Può capitare che il comportamento preso in esame possa essere frainteso e sanzionato anche se legittimo.

L’ambizione del laboratorio è però quella di uscire dai confini accademici per abbracciare il mondo industriale e soprattutto delle start up. L’intelligenza artificiale rappresenta una «gigantesca opportunità economica, non avremo più i settori come li conosciamo ora con un’accelerazione indotta dal processo di digital transformation» sostiene Roberto Baldoni, vicedirettore del Dis (Dipartimento informazioni per la sicurezza) della presidenza del Consiglio, mettendo in luce il divario che ancora esiste tra mondo universitario e quello industriale. «Nelle classifiche siamo al quinto posto (davanti a Germania e Inghilterra, rispettivamente all’ottavo e decimo posto) come pubblicazioni scientifiche in questa materia, ma al ventiduesimo come start up attive nel settore. C’è qualcosa da fare, la prima è stata creare un sistema nazionale che possa spingere tutte le nostre attività ed eccellenze perché alle sfide che abbiamo di fronte non si può rispondere con un singolo gruppo di ricerca, essendo troppo complesse».