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FONDAZIONE ENTE PER VILLE VESUVIANE
Con il fine di conservare e salvaguardare il cospicuo patrimonio architettonico ed ambientale delle Ville Vesuviane del XVIII secolo, la Legge dello Stato n. 578 istituiva il 29 Luglio 1971 l'Ente per le Ville Vesuviane, Consorzio tra lo Stato, la Regione Campania, la Provincia di Napoli ed i Comuni Vesuviani. Nel 1976 con l'emissione del Decreto Ministeriale di vincolo inizia di fatto il lungo lavoro dell'Ente a tutela dei 122 immobili monumentali compresi nei territori dei Comuni di Napoli, S.Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano e Torre del Greco. Il costante impegno dell'Ente per le Ville Vesuviane ha consentito in questi anni di completare restauri ed intraprendere progetti che certo hanno contribuito a creare una rinnoivata coscienza dell'importanza dei tesori del nostro passato. Dopo sei anni di lavoro di restauro viene inaugurata nel 1984 la Villa Campolieto di Ercolano e subito questo splendido monumento diventa centro internazionale d'arte e cultura. Successivamente la Villa Ruggiero e il Parco sul Mare della Villa Favorita di Ercolano vengono restituiti alla fruizione del pubblico, insieme con la Villa delle Ginestre di Torre del Greco perseguendo quel progetto complessivo di recupero che è alla base dell'attività dell'Ente. La conservazione del sistema territoriale delle Ville Vesuviane, integrate con l'esigenza della collettività locale ed esterna, non si configura, quindi, come sommatoria di interventi, bensì come un'unica azione globale che nella sua progressione produce ampi e diffusi benefici, spirituali ed economici, per la collettività locale ed esterna. Tutto ciò significa sviluppo armonico, attento alle vocazioni reali del territorio, rispettoso dei valori dell'ambiente, centrato sul recupero della migliore qualità della vita.
Con D.M. 16 luglio 2009 veniva approvato lo Statuto della Fondazione Ente Ville Vesuviane che sostanzialmente cambia la forma giuridica ma non gli scopi.
LE VILLE VESUVIANE
Sono 122 gli immobili monumentali, compresi nel territorio dei Comuni di Napoli, San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano, Torre del Greco, illustrati con parole ed immagini. L'illustrazione rende giustizia dei miglioramenti attuati negli ultimi cinquanta anni grazie agli interventi mirati dell’Ente, ma rivela nello stesso tempo il lungo cammino ancora da percorrere per restituire al suo originario splendore l’intera area vesuviana con le sue ville ed i suoi parchi. Era il 1738, quando Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia, sua moglie, scelsero Portici per costruire una nuova reggia e per dare inizio agli scavi della città romana di Herculaneum. Il rigoglioso bosco fiorito sul fiume di lava, il golfo racchiuso dalle isole di Capri, Ischia e Procida, la mole del vulcano in continua attività e le rovine romane che venivano dissepolte, già singolarmente attrattive senza concorrenti, confluivano in un insieme irripetibile. Da quel momento, tutti i nobili napoletani seguirono la corte dei Borbone ed innalzarono nella zona costiera ai piedi del Vesuvio alcune ville per il soggiorno estivo, creando un complesso architettonico unico al mondo per quantità e bellezza: le 122 Ville Vesuviane, un dialogo tra natura ed artificio, mare e vulcano, rococò e neoclassicismo. Nella zona compresa tra i confini del comune di Ercolano, la concentrazione delle Ville Vesuviane si intensificò e divenne di particolare prestigio per l’importanza, nell’economia del Regno di Napoli, dei committenti, tanto che fu denominato Miglio d’Oro il tratto di strada che attraversava gli edifici costruiti da architetti quali Luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga, Domenico Antonio Vaccaro, Ferdinando Sanfelice, completati da vasti giardini e da decorazioni pittoriche realizzate da grandi artisti. Antichi microcosmi dedicati al piacere, tra la vista del mare e quella del vulcano, restituiti alla vita dopo vari decenni di abbandono da attenti e rigorosi restauri, diventano ora cornice unica ed eccezionale per eventi culturali di ogni genere, in cui la storia si intreccia con il piacere della vista.