RAVELLO FESTIVAL // PROMOTED

L’ambiguità, per una volta, è frutto di una scelta e serve a racchiudere, in un solo termine, diversi concetti, tutti plausibili. InCanto, scritto così, riporta da un lato ad un clima di seduzione, di magia, forse di mistero. Ma evoca anche il miracolo della voce umana, di melodie suadenti come quelle che annichilirono i compagni di Ulisse. Il che rende ragione della presenza di una fitta serie di cantanti, nel cartellone 2015 provenienti da vari ambiti – pop, jazz, classico – e talvolta trasversali, ossia non riferibili ad un genere dato. Virtuosi della voce, per qualcuno poeti, moderni interpreti di quel “canto delle sirene” citato nel titolo di un pezzo – guarda caso – di uno dei molti ospiti illustri attesi quest’anno a Ravello. Ma se la C di InCanto rimanesse minuscola? Be’, potremmo ragionare, allora, di filtri d’amore, come quello fatale che unì Tristano ed Isotta, eroi romantici celebrati dall’edizione 2015 del Festival (a 150 anni dalla prima dell’opera); o ricordare il giardino incantato del “Parsifal”, che Wagner ricavò da una passeggiata in Villa Rufolo; oppure ancora cogliere la meraviglia che suscita il percorso spirituale sotteso alla Quinta di Mahler; o semplicemente, infine, cedere all’incanto puro e semplice di un’alba o un tramonto in Costiera, scanditi dalla musica. Non saranno necessari alacri marinai per legare l’ascoltatore al proprio posto: troppo accattivante è il ventaglio di suggestioni offerto dalle sirene del Festival 2015 per resistervi. Meglio lasciarsene conquistare.